Tradotto con Google: Nota di Ville Hietanen (Jerome) di ProphecyFilm.com e Against-All-Heresies-And-Errors.blogspot.com: Attualmente, io (ma non mio fratello della mail "prophecyfilm12") ho aggiornato molti dei miei vecchio crede di essere più in linea con il Vaticano II e io non aderisco più alla posizione secondo cui il Vaticano II oi protestanti, musulmani, buddisti o vari gruppi e popoli tradizionalisti ecc. o i vari insegnamenti, santi e aderenti al Vaticano II (e altri canonizzato dal Vaticano II) come Santa Madre Teresa o San Papa Giovanni Paolo II ecc. erano eretici o dannati o non cattolici (o non il Papa) - o che non sono degni di questo titolo. Ho anche abbracciato le opinioni sessuali sul matrimonio del Vaticano II e non aderisco più alle interpretazioni rigorose espresse su questo sito web e sugli altri miei siti web. Per saperne di più sulle mie opinioni, vedere questi articoli: Alcune correzioni: Perché non condanno più gli altri o li giudico come il male che ho fatto prima. Perché non rifiuto più il Vaticano II ei preti cattolici tradizionali o il ricevimento da loro di sacramenti (sul battesimo del desiderio, sul battesimo di sangue, sulla pianificazione familiare naturale, Una Cum ecc.) D&R: Dannazione ed eterni tormenti per i nostri figli e i nostri cari è "Vero" e "buono", ma la salvezza per tutti è "malvagio" ed "eresia"?

Madonna di Lourdes

Madonna di Lourdes

Lourdes si trova vicino a Tarbes, sugli Alti Pirenei, in Francia. Nella grotta di Massabielle, vicino al fiume Gave che attraversa Lourdes, la Madonna è apparsa l'11 febbraio 1858 a Bernadette Soubirous, una ragazzina di 14 anni di umili condizioni. Qui un giorno Maria è apparsa all’umile veggente Bernadette Soubirous, incaricandola di un grande messaggio di speranza per l’umanità, sofferente nel corpo e nello spirito, che è l’eco della parola di Dio affidata alla Chiesa.

LE 18 APPARIZIONE DELLA VERGINE MARIA A BERNADETTE IN QUEL DI LOURDES:

In questa pagina, qua sotto avrete i 18 collegamenti alla storia delle 18 Apparizioni che Santa Bernadette ha avuto.

Per 18 volte, Bernadette ha visto faccia a faccia Nostra Signora di Lourdes, senza però sapere che si trattasse della Vergine Maria Immacolata Madre di Dio. E' solo alla 16ma Apparizione che Ella si annuncerà dicendo "Io Sono L'Immacolata Concezione". Bernadette neppure conosce il significato di "Immacolata Concezione". Questa giovane ragazza stava parlando con la Madonna. Ecco a Voi qua sotto le 18 apparizioni:


1ma APPARIZIONE

Giovedì 11 Febbraio, un mattino gelido e buio come non mai. Fuori c’è la nebbia e pioviggina. Al Cachot non c’è più legna: è stata venduta il giorno prima per avere qualcosa da mangiare. Malgrado il rischio d’una crisi d’asma, Bernadette strappa alla mamma il permesso per uscire con la sorella Toinette e l’amica Jeanne Abadie.

Le nostre tre s’incamminano verso il Gave, attraversano il prato del mulino di Savy (oggi il grande piazzale dei Santuari), ma non raccolgono la legna di questa proprietà. « Non siamo dei ladri », dice Bernadette. Vanno un po' oltre, « laddove il canale dei mulini si congiunge col Gave ». Qui c’è « la tute aux cochons » (riparo per maiali), un angolo sotto la roccia dove l’acqua deposita legna e detriti; un vero e proprio tesoro per queste bimbe povere, che venderanno il raccolto alla straccivendola di Lourdes. Saranno 20 soldi di pane per la giornata, guadagnati in questo posto dove il sig. Samson conduce i maiali del municipio.

Il Cielo ha certamente uno strano modo di fare le cose, ma, per i cuori che sanno andare al di là delle apparenze, si tratta d’un segno straordinario. Lasciamo ora che sia Bernadette stessa a raccontarci i fatti. Li scriverà più volte in termini praticamente identici. Quello che segue é il primo racconto, scritto il 28 maggio 1861, quando iniziava appena a saper scrivere:

« Ero andata sulla sponda del Gave assieme ad altre due ragazze per raccogliere della legna. Loro attraversarono l’acqua e si misero a piangere. Chiesi il perché e mi risposero che l’acqua era fredda. Le pregai d’aiutarmi a gettare delle pietre nell’acqua per poter passare senza togliere le scarpe, ma mi dissero che dovevo fare come loro. Andai, allora, un po' oltre per vedere di poter passare senza togliere le scarpe. Non mi fu possibile. Ritornai, allora, davanti alla Grotta per togliere le scarpe. Avevo appena cominciato, quando sentii un rumore. Mi girai nella direzione del prato e vidi che gli alberi non si muovevano affatto. Continuai a togliere le scarpe e sentii lo stesso rumore. Alzai la testa guardando la Grotta. Vidi una Signora vestita di bianco aveva un abito bianco ed una fascia azzurra e una rosa gialla su ognuno dei piedi, dello stesso colore della corona del suo rosario. Dopo aver visto questo, mi stropicciai gli occhi credendo ad un abbaglio. Misi la mano in tasca e vi trovai il mio rosario. Volevo fare il segno della croce, ma non potei portare la mano alla fronte ché cadde. La visione fece il segno della croce. Allora, mano tremante, tentai di nuovo e riuscii. Pregai con il rosario, mentre la visione faceva correre i grani del suo, senza muovere le labbra. Quando ebbi finito, la visione scomparve all’improvviso. Domandai alle altre se avessero visto qualcosa, ma mi risposero di no. Mi domandarono allora di che cosa si trattasse e di dirglielo. Risposi d’aver visto una Signora vestita di bianco, ma che non sapevo cos’era, e che non dovevano dirlo ».

Toinette e Baloume hanno promesso di non dir nulla. Perciò... nelle ore successive la notizia fa il giro della città. Mamma Soubirous si adira e sgrida Bernadette. Pensierosa e timorosa, le proibisce d’andare alla Grotta. Ma ormai se ne parla a scuola e se ne parla pure in città. Siamo nel periodo di carnevale diventa naturale parlare di « pagliacciate ».


2da APPARIZIONE

Domenica 14 Febbraio. Bernadette, che respinge in cuor suo il desiderio dolce e potente d'andare a Massabielle, è coinvolta dai compagni di scuola ad andare alla grotta che sono riusciti ad ottenere il permesso dai Soubirous. Flacone d'acqua benedetta alla mano (non si sa mai), vanno di corsa verso la « tute ».

Per Bernadette è il secondo incontro un’estasi con una gioia meravigliosa, che sconvolge i ragazzi e fa accorrere qualche persona adulta, come dal vicino mulino il mugnaio Nicolau. Louise Soubirous, avvertita, arriva con un bastone e con la proibizione definitiva di tornare in questa « benedetta grotta». E grida : « Sono delle illusioni, non voglio che torni ».


3za APPARIZIONE

Giovedì 18 febbraio, malgrado tutto, Bernadette è là prima che faccia giorno. C’è con lei la Signora Milhet, la «padrona» che offre a Louise qualche piccolo lavoro ed un po’ di pane per il Cachot. E’ riuscita ad avere l’autorizzazione per accompagnare Bernadette, in segreto,all’appuntamento di Massabielle. E’ presente pure la Signorina Peyret, la figlia dell’ufficiale giudiziario, che ha portato carta e penna perché Bernadette domandi alla visione di scrivere il suo nome. A questa divertente richiesta da parte di Bernadette, che è analfabeta, la Signora sorride e le dice: "QUANTO DEVO DIRLE NON E’ NECESSARIO METTERLO PER ISCRITTO" e, più seria, aggiunge il primo messaggio importante: « VUOLE AVERE LA GENTILEZZA DI VENIRE QUI PER QUINDICI GIORNI? NON LE PROMETTO DI RENDERLA FELICE IN QUESTO MONDO, MA NELL’ALTRO ».

E tuttavia, una felicità sconosciuta, la felicità dell’ « altro mondo », invade il cuore di Bernadette, che promette di venire fedelmente.

D’ora in poi, i testimoni delle Apparizioni saranno contagiati dalla gioia che irradia dal suo volto.

Non vedono niente, ma la sensazione d’una presenza è molto forte.
Bernadette dirà « Mi guarda come una persona guarda un’altra persona. Mi dà del lei. Mi parla in dialetto ».
L’oscura « tute aux cochons » della montagna di Massabielle è diventata un luogo di luce, dove « l’altro mondo » si manifesta al nostro povero mondo e lo impregna della sua gioia.
Viene naturale ricordare l’episodio del Vangelo, quando Gesù prende con sé Pietro, Giacomo e Giovanni, e sul monte Tabor manifesta loro chi era questo « figlio del falegname» che avevano seguito.
Passata la paura e « entrati nella nube », esclamano: «E' bello stare qui »
Com’era bello pregare alla Grotta!

« Com’era felice l’anima mia,
o Madre buona... quando avevo
la gioia di contemplarti »


4ta APPARIZIONE

Venerdì 19 febbraio sono presenti otto persone, fra le quali Mamma Soubirous e la zia Bernarde, la madrina, un po’ più rassicurate, malgrado la loro inquietudine, dalla seraficità di Bernadette in questa quarta Apparizione. Le è stato dato un cero quale unico baluardo di difesa!


5ta APPARIZIONE

Sabato 20 Febbraio, sono trenta le persone che ritornano in città, commosse e colpite dal benessere straordinario che irradia da questa Grotta. Il vicario della Parrocchia, interrogherà Bernadette su questa specie di beatitudine della Grotta, della quale in città parlano in molti. « Quando la vedo - risponderà - mi sembra di non essere più in questo mondo. E quando la visione scompare, sono sorpresa dal fatto di esserci ancora ».


6ta APPARIZIONE

Domenica 21, sono presenti più di cento persone. E ci sono anche le forze dell’ordine che cominciano a sorvegliare e contare. Il Commissario Jacomet convoca Bernadette, la interroga, la minaccia e, infine, ottiene dal padre Soubirous, che non ci tiene a tornare in prigione, la garanzia di mettere un termine all'affare. Il dispiacere di Bernadette (« Non è bugiarda », afferma la madre) sconvolge i genitori.


7ma APPARIZIONE

Lunedì 22, Bernadette obbedisce all’ordine formale del padre. E a fatica si reca a scuola. Nel pomeriggio, però, una forza irresistibile la conduce a Massabielle, ma non c’è nessuna visione.

E Martedì 23, non c'è commissario che tenga, Bernadette si ritrova alla Grotta per la settima Apparizione. In mezzo alla folla ci sono anche alcuni notabili pronti a prendersi gioco dei creduloni della « classe inferiore ».

Il Signor Estrade, un uomo freddo, funzionario delle Imposte, è stato inviato dal Parroco, don Peyramale, per « vedere cosa sta succedendo ». Beffardo, perché può assistere al « carnevale in Quaresima col permesso del Parroco », lui e il Presidente degli avvocati, gli ufficiali della guarnigione e altri notabili rimangono sconvolti, commossi, entusiasti. La forza della preghiera, che emana da Bernadette, li trasforma in « credenti e testimoni ».

Ecco come Estrade, il freddo Esattore dei contributi, racconta le sue emozioni « Oh, ora solenne della mia vita! Ero sconvolto nel pensare che io, l’uomo dei sogghigni e dell’alterigia, ero stato ammesso ad occupare un posto vicino alla Regina del Cielo ».

A Massabielle sta davvero succedendo qualcosa.
Qualcosa che non si fermerà più. La « tute aux cochons », che ricorda la povertà evangelica, diventerà la « Grotta benedetta » che farà di Lourdes una « capitale della Preghiera ».

La testimonianza d’Estrade e dei suoi colleghi semina lo scompiglio. Chi è contro e chi è a favore. In ogni caso, in un misto di curiosità e scetticismo, questi borghesi cominciano ad andare alla Grotta. Non ha forse detto Estrade che « Bernadette nella sua estasi è più bella della celebre attrice Rachel »?

Le forze dell’ordine, per prudenza, lasciano fare. Tuttavia, vengono registrati i nomi di quanti sono presenti e se ne fa un rapporto alle autorità superiori. La stessa famiglia Soubirous (e che sorpresa!) comincia a ricevere una certa considerazione. La zia Bernarde ha preso posto alla destra della veggente, che è sua figlioccia e che a Lourdes chiamano ora la « piccola santa ». Ma a questo punto succede un dramma.


8va APPARIZIONE

Mercoledì 24 Febbraio : 250 persone si sono strette attorno a Bernadette. Hanno preso posto, come hanno potuto, tra il Gave e la roccia. Sono riuscite a vedere a malapena il velo di tristezza e le lacrime che per un momento hanno turbato il volto trasfigurato della veggente. Là e in città, ci si ripete la parola annunziata oggi:

« PENITENZA !»
« PREGHI PER LA CONVERSIONE DEI PECCATORI »!

Il messaggio è bello, cosi come è bello pregare a Massabielle. La gente arriva sempre sul presto ed è felice, malgrado il freddo invernale e l’umidità del Gave, d’essere là per « vegliare e pregare ».


9 (nona) APPARIZIONE

Giovedì 25 Febbraio : i gendarmi hanno registrato più di 350 persone. Tutti quanti sono in attesa di Bernadette e della sua estasi radiosa. In questo periodo il tempo è stato bello, ma oggi piove e fa freddo. Bernadette arriva di buon’ora, nella nebbia del mattino, toglie il cappuccio, si separa dal cero, cammina verso il Gave e, infine, procede sulle ginocchia verso il lato sinistro del fondo della Grotta. Quando si rialza, ha il volto imbrattato di fango e irriconoscibile. E poi, si ha pure l’impressione che stia masticando l’erba che ha raccolta e portata alla bocca.

« Ma cosa sta facendo Bernadette ? » - « Questa ragazza è pazza ! » Sorpresa, smarrimento, stizza, ironia e collera, scuotono bruscamente la folla degli spettatori. La gente è scioccata, scandalizzata. « Gli sta proprio bene a quanti hanno abboccato... », scriveranno i giornali nei giorni seguenti, aggiungendo : « Il posto di Bernadette è in manicomio ». La zia Bernarde reagisce col piglio del capofamiglia e le dà uno schiaffo, come per dire : « Finiscila con queste sciocchezze » Ed è la fuga verso il Cachot, fra la derisione generale.

« Giorno memorabile e pieno d’oscurità », scriverà Estrade, al quale i colleghi, furiosi per essersi lasciati implicare in questa faccenda, fanno sentire il loro disprezzo e la loro ironia per questa « mocciosa dei bassifondi, che sarebbe più bella di Rachel... »

« Mocciosa » è il termine che sarà ripreso per descrivere Bernadette imbrattata col fango ripugnante della « tute aux cochons ».

Anche il potere pubblico ha colto il cambiamento di clima e quella sera Bernadette è convocata dal Procuratore Imperiale Dutour, lo stesso che ha messo papà in prigione. Qui la prova è ancora più difficile che dal Commissario.
Per ben due ore, con la mamma in piedi accanto a lei, la piccola subisce il fuoco incrociato di domande, insidie, insinuazioni e accuse minacciose. La mamma non ce la fa più e sviene. E solo allora sono invitate ad accomodarsi su delle sedie.

Bernadette rifiuta e si siede per terra: «Le sporcheremmo », dice col piglio della montanara, che non può accettare tanto disprezzo. Dopo la minaccia della prigione, il Procuratore è obbligato a lasciarle andar via. E’ la stessa Bernadette a consolare la madre . « Non abbiamo fatto nulla di male ».

Nel drammatico smarrimento generale, Bernadette resta calma e, a chi è disposto ad ascoltarla, spiega il perché del suo singolare comportamento. Ieri ha pianto « perché la Signora, parlando dei peccatori, era triste ».

Oggi la Signora ha aggiunto:

« LE DISPIACEREBBE BACIARE LA TERRA E CAMMINARE IN GINOCCHIO PER I PECCATORI »?

« LE DISPIACEREBBE MANGIARE QUELL' ERBA PER I PECCATORI »?

« VADA A BERE ALLA SORGENTE E A LAVARSI ».

E Bernadette così racconta:

«Ero andata dapprima verso il Gave. Lei mi disse che non era là e mi fece segno col dito. Quando giunsi, vidi solo un po' d'acqua sporca e avvicinai la mano. Non potei prenderne e cominciai a scavare; dopo potei prenderne. L’ho rigettata per tre volte ; alla quarta potei berne. E aggiunse che dovevo pregare per i peccatori ».

Per Bernadette tutto ciò ha un senso ed uno scopo. Sono in pochi ad aver intuito la gravità del momento. E’ il caso di Marie Pailhes che, sconvolta dal viso della veggente, dirà più tardi : « Sembrava che portasse tutte le sofferenze del mondo ».

Ma i più si comportano, senza pensarci, come la folla che il Venerdì Santo abbandonò Gesù, lo stesso che pochi giorni prima aveva ammirato e acclamato. Quel mattino, colui che aveva affascinato le folle, appariva loro sfigurato, colpito, flagellato, coronato di spine.

Chi ricordava, fra quanti « scuotevano il capo », che la Bibbia aveva parlato del Servo del Signore come uno che non aveva « apparenza né bellezza », « verme, non uomo ».

Neanche gli amici avevano capito che egli si era « caricato delle nostre sofferenze, addossato i nostri dolori ».

Eppure, la vigilia della sua Passione, dopo aver istruito i suoi, aveva preso il pane e detto:

« Questo è il mio corpo ». Poi aveva preso il vino e detto : « Questo è il mio sangue, il sangue dell’alleanza versato per molti ». Gli apostoli l’avevano accompagnato al Getsèmani, dove per tre volte aveva supplicato : « Abbà, Padre Tutto è possibile a te, allontana da me questo calice. Non sia fatto ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu ».

La nona Apparizione è il top del Messaggio di Lourdes:

Senza saperlo e senza comprenderlo sul momento, Bernadette aveva mimato la Passione per i peccatori ». Chi poteva immaginare la passione d’amore del Cristo per i peccatori, quale passione drammatica avrebbe subito l’Agnello innocente, che si era caricato dei peccati del mondo?

Gesù realizzava con la sua Passione ciò che l’agnello pasquale dei Giudei « riempito d’erbe amare » simboleggiava da secoli, ad ogni festa di Pasqua, anniversario della liberazione dall’Egitto e annuncio d’una liberazione più radicale di tutti gli uomini. Quale luce scaturì da quest’erba che Bernadette mangiò e che trovò « dura e amara»

Per tutta la vita, Bernadette mediterà e approfondirà questa scoperta della Passione di Cristo, iniziata quel 25 febbraio, alla nona Apparizione. Per tutta la vita, approfondirà la compassione fraterna e la preghiera « per i peccatori ». Fino al momento della morte, quando la sua ultima parola sarà : « Pregate per me peccatrice ».

Per il momento, la ragazza, andando al di là dei problemi personali e di quelli della famiglia, scopre che c’è una miseria peggiore di quella del Cachot ed una violenza ancora più grande di quella che si sta producendo attorno a lei. C’è il terribile mondo del peccato che deforma il volto dei poveri «peccatori fratelli nostri », come dirà per tutta la vita.

Il messaggio di penitenza che d’ora in poi Bernadette trasmetterà tutti i giorni, in primo luogo mimandolo alla Grotta nei giorni successivi, va al di là dei gesti umili e ascetici. La Penitenza, di cui ha parlato la Signora di Massabielle, è quella che, alla luce del volto del Cristo crocifisso, rivela la vera natura del peccato e la ricerca appassionata d’un Dio che non vuole che gli uomini si perdano e che affida a quanti lo desiderano, il compito d’aiutarlo a salvare i suoi figli, loro fratelli.

Il giorno dopo (Venerdì 26 febbraio) ritornata alla Grotta, Bernadette sperimenta un vuoto ed un’assenza simili a quelli del Sabato Santo, giorno in cui tutto sembrava finito.


10ma Apparizione

Sabato 27 Febbraio, si contano 800 persone. Nulla di particolare da segnalare.


11ma APPARIZIONE

Domenica 28, l’affluenza si fa ancora più grande. Ci sono 1150 persone e le autorità ricominciano ad essere inquiete.
Da Tarbes arriva il Comandante dei Gendarmi, Renault, per vedere quali misure prendere davanti a questa folla pericolosamente ammassata sulle rive del Gave.
Il Giudice Istruttore Ribes convoca anche lui Bernadette per dissuaderla dall’andare alla Grotta, ma non c’è niente da fare. Bernadette ha promesso « d’andarci per quindici giorni ».


12ma APPARIZIONE

Lunedì 1 Marzo, stessa folla, stessa calma, stesso raccoglimento, stessi gesti di penitenza ai quali i presenti si uniscono. Un sacerdote, don Désirat, ignorando le proibizioni del Parroco, è là, vicino a Bernadette. Scriverà le proprie impressioni: «Ciò che mi colpisce sono la gioia e la tristezza che a turno si dipingevano sul suo volto... Rispetto, silenzio, raccoglimento regnavano ovunque. Com’era bello esserci ! Sembrava l'anticamera del Paradiso ».

Si saprà dopo che, all’alba dello stesso giorno Catherine Latapie, incinta di 9 mesi, ha percorso 9 km per bagnare nell’acqua della sorgente il braccio paralizzato. Guarisce appena rientrata a casa, partorisce il terzo figlio : un piccolo Giovanni Battista.

Questa guarigione subitanea è il primo miracolo di Lourdes e sarà considerata un segno della verità delle Apparizioni (Lettera Pastorale del Vescovo del 1862).

In Parrocchia, il clero, diffidente e reticente su tutta la vicenda, constata uno stupefacente aumento di conversioni e non sa più che cosa pensare.


13ma APPARIZIONE

Il 2 Marzo, giorno della 13^ Apparizione, la piccola Bernadette dice d’avere una commissione da parte della Signora per il Parroco. Ci sarebbe da turbarsi al solo pensiero. Don Peyramale non ha la fama di essere un personaggio comodo. E’ un uomo tutto d’un pezzo la sua voce è tonante e le sue reazioni vigorose. Per di più, è risaputo che questa storia della Grotta lo irrita e gli dà fastidio.

« VADA A DIRE AI SACERDOTI DI COSTRUIRE QUI UNA CAPPELLA E CHE SI VENGA IN PROCESSIONE ».

Piena d’amore e di coraggio, Bernadette convince le zie Bernarde e Basile, nonostante la loro esitazione, ad affrontare questo Parroco che incute timore. Le tre donne decise ad affrontare l’autorità ecclesiastica sono tre laiche e non delle religiose, nemmeno delle Figlie di Maria. Fanno un tentativo per avere l’appoggio del vice Parroco, il dolce don Pomian, ma senza successo, e giungono alla casa parrocchiale.

L’accoglienza è glaciale. Bernadette è appena giunta a metà commissione, quando cominciano a piovere fulmini a ciel sereno:

« Bugiarda - grida il Parroco - E’ davvero una disgrazia avere una famiglia che semina disordine in Parrocchia ». Poi si rivolge alle zie : « Fermatela! Impeditele di andare in questa Grotta ». Sconvolte, le due zie se ne vanno e Bernadette le segue perplessa. La collera del Parroco le ha impedito di riferire per intero il messaggio : non è riuscita a parlare della Cappella ».

Ma Bernadette è decisa ad andare sino in fondo. Va a trovare Dominiquette Cazenave, che sa come ammansire il buon Parroco e, a sera, è ricevuta per un interrogatorio in piena regola davanti a tutto il clero della Parrocchia. Così ha la possibilità di rispondere e di raccontare tutto.

Se ne andrà via saltellando di gioia, perché «ha fatto la sua commissione ».
La grande avventura ha inizio.


14ma APPARIZIONE

Verso le sette del mattino di Mercoledì 3 Marzo, Bernadette va alla grotta; ci sono già tremila persone ad attenderla, ma la visione non avviene. Dopo la scuola Bernadette sente un invito interiore della Signora; scende alla Grotta e le chiede nuovamente il suo nome. La risposta è un sorriso. Il parroco le ripete: "Se la Signora domanda veramente una cappella, dica prima il suo nome e faccia fiorire il roseto alla Grotta!".


15ma APPARIZIONE

Giovedì 4 Marzo, la folla sempre più numerosa (circa ottomila persone) aspetta un Miracolo alla fine di questi quindici giorni. La visione è silenziosa. Il parroco è fermo, irremovibile sulle sue posizioni. Per venti giorni Bernadetta non scende alla Grotta, non ne sente più lo stimolo interiore.


16ma APPARIZIONE

Il 18 marzo, Bernadette, interrogata circa alcuni miracoli che le vengono attribuiti e sulle sue intenzioni, così dichiara " Non credo d'aver guarito nessuno e non ho fatto nulla in tal senso. Non so se tornerò ancora alla Grotta". Passano tre settimane. Una specie di fervore febbrile attira della gente alla Grotta, ma Bernadette è tornata alla normalità: il percorso tranquillo che va dal Cachot alla scuola e lo sforzo per "far entrare nella sua povera testa "le lettere dell'alfabeto e le astratte formule del catechismo". Una volta di più notiamo la forza tranquilla e la serena semplicità di Bernadette. Attorno a lei ci si agita e si fa a gara nel parlare della "Santa Vergine ". I giornali si passano parola su tutti i toni, andando dall'esaltazione all'ironia. Bernadette tace, o taglia corto, dicendo soltanto quel che sa. Per lei, la Signora della roccia di Massabielle è sempre " la piccola donna ", oppure " Aquerò ", che significa esattamente "quella cosa". Mistica certezza di una presenza che va al di là di tutte le parole e di tutti i nomi.

Giovedì 25 marzo.

Mercoledì sera, Bernadette è andata a letto stanca e raffreddata. Si è risvegliata alle 4 del mattino con nel cuore quel desiderio insistente e infinitamente dolce a lei ben noto : bisogna andare alla Grotta. E' un giorno di festa per la Chiesa: l' Annunciazione, giorno in cui l'angelo Gabriele ha rivelato ad una ragazza di Nazaret, nell'umile Grotta che serviva da casa alla sua povera famiglia, che sarebbe stata la madre del Salvatore. A Maria, l'Angelo diede un nome nuovo: " Piena di grazia ". Da parte sua, Bernadette è decisa a sapere il nome reclamato dal Parroco. Cosi, nella gioia di questo nuovo incontro, per quattro volte, con la testardaggine tipica della sua regione, ripete, imbrogliandosi, la bella frase che ha preparato: " Signorina, vuole avere la bontà di dirmi chi è, per piacere?" Alla quarta richiesta, la Signora non sorride più, passa il rosario sul braccio destro e, unendo le mani, gli occhi levati al cielo, dice: " IO SONO L'IMMACOLATA CONCEZIONE ". La gioia di Bernadette è immensa : il suo cuore trabocca di gratitudine e desidera lasciare qualcosa in questo luogo meraviglioso. Sistema il cero che portava in mezzo a delle pietre, perché continui la sua ardente preghiera. Si dirige quindi verso la casa del Parroco, ripetendo lungo la strada, dato che ha paura di dimenticarle, queste parole incomprensibili e preziose : " Io sono l'Immacolata Concezione ". E per poco una compagna non riesce a strapparle il segreto. Giunta dal Parroco, gli comunica senza prender fiato il nome. Il rude Peyramale reagisce: " Una signora non può portare questo nome. Sai cosa significa?" Bernadette non lo sa. Se lo è ripetuto strada facendo... Allora, quell'uomo si sente invaso da un sentimento straordinario e, forse, è sul punto di piangere. - "Torna a casa, dice alla fanciulla, ti vedrò un altro giorno". Bernadette va via senza capire ed è soltanto nel pomeriggio, a casa di Estrade, che le sarà spiegato che colei che porta questo nome è la Madonna: una gioia immensa per la piccola. " Non ha potuto inventarlo ", scrive la stessa sera Peyramale al Vescovo. Il Messaggio di Lourdes è firmato.


17ma APPARIZIONE

Bernadette vive con semplicità la festa di Pasqua, il 4 Aprile. L'aver conosciuto quel Nome meraviglioso le riempie di gioia il cuore. Per lei questo nome ha un volto per i sapienti e gli intelligenti è motivo di perplessità. Passano tre giorni e risuona nel suo intimo l'invito a recarsi a Massabielle. Ci va di corsa e con un grosso cero.

E' il 7 aprile, Mercoledì di Pasqua. Alla Grotta, ormai è un abitudine, c'è molta gente raccolta in preghiera. L'estasi inattesa di Bernadette non fa che aumentare il raccoglimento, quand'ecco arrivare il dott. Douzous, un uomo tutto d'un pezzo, prima scettico e poi curioso. E' venuto, come lui stesso dice, " in nome della scienza " ad osservare il fenomeno. Proprio quel giorno, i suoi occhi avranno la possibilità di vedere il cosiddetto "miracolo del cero". Il grosso cero di Bernadette è acceso fra le sue mani e la ragazza in estasi ha la fiamma che le lambisce le dita. La cosa dura dieci minuti, sotto l'osservazione del medico sconvolto. Nessuna traccia di scottatura. Mentre la stessa prova, dopo l'estasi rivela che Bernadette è molto sensibile alla fiamma, così, alla sedicesima apparizione, Bernadette ci ha dato il suo piccolo segno pasquale. Forse, è d'un certo interesse notare che morirà 21 anni dopo, un Mercoledì di Pasqua. Si sa che il suo corpo è rimasto intatto, come possiamo vederlo a Nevers. Un ultimo segno evangelico che dice Risurrezione e Vita. Douzous sale al commissariato di Polizia, dove Jacomet annota la sua testimonianza (pagina del taccuino di Jacomet qui sotto) " Adesso ci credo ", comincia a proclamare dappertutto e con foga il dottore. Ma tutto questo Bernadette lo vive nel segreto e, come Maria, la sua amica, " lo conserva nel suo cuore ". Mentre a Massabielle ci si agita, o addirittura ci si eccita con una proliferazione di falsi visionari, lei rientra nel silenzio. E poi ci sono delle cose da fare la povertà è sempre alle soglie del Cachot. Nel tempo libero da scuola e catechismo, fa la " piccola bambinaia " presso i Grenier. Di tanto in tanto deve raccontare la storia delle Apparizioni. Allora, lo fa con semplicità e brevemente. Nel mese di maggio viene condotta per tre settimane a Cauterets. E' molto stanca e l'asma è davvero tenace. Poi, arriva finalmente il giorno tanto desiderato della Prima Comunione, il 3 giugno, festa del Corpus Domini. Nella cappella dell'Ospedale, che è ancora oggi come allora, Bernadette incontra Gesù nell'Eucarestia. Il suo sapere religioso non è aumentato. L'esame d'ammissione la trova molto a disagio con le formule astratte del catechismo. D'altra parte, se si può affermare che non capisce niente, è chiaro che intuisce tutto. Le Apparizioni sono state la miglior scuola di catechismo. La sera stessa, don Peyramale scrive al Vescovo "In lei tutto evolve in maniera stupefacente ". Quando un'amica le chiede " Di cosa sei più felice, della Comunione o delle Apparizioni ? ", con la sua risposta Bernadette ha modo di sorprenderci ancora " Sono due cose che vanno insieme, ma che non possono essere paragonate. Sono stata felice ambedue le volte ". Ti benedico, Padre, - dice Gesù - perché hai rivelato queste cose ai poveri e ai piccoli ".

Il clero è prudente, i fatti sono allo studio e si attende la decisione del Vescovo. mons. Laurence è un uomo freddo, che sembra non aver fretta. Anzi, interviene in modo secco con una lettera, datata 9 luglio, per far cessare il febbrile moltiplicarsi di falsi veggenti. Con forza, don Peyramale si fa portavoce del giudizio del Vescovo. Ma su Bernadette nemmeno una parola. Le autorità civili si agitano. Il Prefetto, il Procuratore Imperiale ed il Commissario vogliono metter fine al movimento di Massabielle. Si constata, nello stesso tempo, che non sono né Bernadette né il clero ad esserne responsabili. Viene fatta analizzare l'acqua della sorgente per timore che possa essere inquinata. Vengono erette delle palizzate davanti alla Grotta e si fanno dei processi verbali a quanti hanno l'audacia dì scavalcarle. Gli operai di Lourdes, precettati, di giorno costruiscono le palizzate e di notte le distruggono. Per ben tre volte.


18ma ed Ultima APPARIZIONE

16 Luglio, ultima Apparizione. Bernadette è spinta ad andare alla Grotta, dove non era stata più, dalla medesima dolce e potente voce interiore, che ormai conosce bene. Si ritrova sul prato, attualmente dominato dal Carmelo e sul quale adesso è stato costruito un nuovo Centro di culto, dall'altra parte del Gave. E' il giorno della festa di Nostra Signora del Carmelo, è l'ultimo appuntamento in questo mondo. " Non vedevo le palizzate - dirà - e lei era bella come non mai ". E' un arrivederci discreto, fra due amiche. I fedeli presenti non si accorgono di nulla.


LA STORIA DI BERNADETTE IN BREVE

Chi era Bernadette? La figlia di un mugnaio ridotto alla miseria. Una pastorella semplice, sottomessa alla Sua nutrice a Bartrés. Una religiosa incompresa, umiliata ma obbediente nel Convento di Nevers.

Una ragazza che ha ha consumato consapevolmente e generosamente la Sua breve vita nella sofferenza. Soprattutto Bernadette è una sconvolgente testimone e messaggera dell'Immacolata all'uomo di ogni tempo.

* 7 Gennaio 1844: Nasce al Mulino di Boly dai coniugi Francesco Soubirous e Luisa Castèrot. Il 9 Gennaio viene battezzata nella Chiesa parrocchiale di Lourdes, San Pietro. Le vengono dati i nomi di Maria - Bernarda. I padrini sono Giovanni Védère e la zia Bernarda Castèrot.

* Novembre 1844: Bernadette ha circa 10 mesi. La madre a causa di una disgrazia perde il latte e non può più nutrirla. Viene mandata a Bartrès a balia presso Maria Lagues, amica di Luisa. Questa nel parto aveva perduto il figlio.

* 1 Aprile 1846: Bernadette ha ormai 26 mesi. E' l'età dello svezzamento. Torna dai genitori al mulino di Boly e vi resta fino al 24 Giugno 1854, data in cui Francesco Soubirous abbandona definitivamente il mulino iniziando il suo dramma di miseria e sofferenza che lo condurranno al cachot.

* Autunno 1855: A Lourdes scoppia la peste. Bernadette ha 11 anni e ne rimane colpita. Le Sue piaghe vengono curate rudimentalmente. Ripetute frizioni con strofinacci di paglia mettono a nudo le Sue piaghe per eliminare la parte cancerosa e medicarle.

Con questo metodo dolorosissimo, ma efficace, guarisce ma prende l'asma. Le resterà per tutta la vita. Anzi, ad essa si aggiungerà la tubercolosi che la condurranno alla tomba all'età di 35 anni.

* Novembre 1856: Francesco si è ridotto alla miseria più cruda. E' senza un lavoro stabile, senza una casa, in mezzo ad una strada con moglie e 4 figli. Prende alloggio alla meglio nel cachot, una stanza umida e malsana di ex carcere offertagli in prestito dal cugino Andrea Sajous. Bernadette ha 13 anni e segue la sorte della famiglia.

* Settembre 1857: Bernadette torna a Bartrès dalla Sua balia, Maria Lagues. Questa ha bisogno di aiuto e cerca qualcuno che sappia fare tutto: pascolare il gregge, svolgere i servizi di casa. Soprattutto occuparsi del piccolo Giovanni di appena 2 anni.

La vita a Bartrès è dura per Bernadette sotto ogni aspetto. In questo clima di durezza e sacrifici cerca di studiare il catechismo per prepararsi alla Prima Comunione. Trova molta difficoltà sia per mancanza di tempo che per le Sue capacità intellettive molto limitate. E' significativa la risposta che un giorno diede al parroco di Bartrès:"E' più facile mettermi il libro del catechismo dentro la testa che imparare la lezione".

* 21 Gennaio 1858: Il clima di durezza e sacrifici a Bartrès, la solitudine e la nostalgia della famiglia, il desiderio di prepararsi con più calma e possibilità alla Prima Comunione inducono Bernadette a tornare a Lourdes.

E' appunto Giovedì, 21 Gennaio. Al cachot ritrova la miseria, l'umidità, il puzzo di una stanza oscura e stretta. Ritrova però il calore dei genitori, la compagnia di Antonietta e dei fratelli.

* 11 Febbraio 1858: Sono circa le undici del mattino di Giovedì grasso. C'è una nebbia fitta, umida, tipica di Lourdes. Al freddo e malsano cachot non c'è più legna. Bernadette, la sorella minore Antonietta e l'amica Giovanna Abadie si recano nella zona di Massabielle per fare il fascio e raccogliere qualche osso da vendere.

"Intesi un rumore simile ad un colpo di vento...Alzai gli occhi verso la grotta e vidi una Signora vestita di bianco, una cintura azzurra e una rosa gialla su ogni piede".

E' l'inizio delle Apparizioni. Comincia la singolare missione di Bernadette. Nasce Lourdes come centro mondiale di pellegrinaggio.

* 4 Giugno 1858: "Ieri, 12 Giugno, festa del Corpo e Sangue di Cristo, Bernadette ha fatto la Prima Comunione nella Cappella dell'ospizio. Sembrava veramente cosciente e compenetrata dall'avvenimento. Durante il ritiro di preparazione spirituale il Suo comportamento, il Suo raccoglimento, la Sua attenzione sono stati veramente encomiabili. Tutto si è svolto in Lei in maniera meravigliosa!". (Lettera di Peyramale a Mons. Laurence). Bernadette ha 14 anni e mezzo.

* 11 Febbraio - 16 Luglio 1858: E' l'arco di tempo nel quale sono avvenute le 18 apparizioni. L'immacolata il più delle volte ha semplicemente pregato con Bernadette e si è lasciata contemplare. Altre volte, le ha parlato, le ha dato degli ordini lasciandoci il messaggio e la spiritualità di Lourdes.

* 15 Luglio 1860: Bernadette viene ricoverata nell'ospizio di Lourdes per un ennesimo attacco d'asma. Vi resterà fino alla partenza per il convento di Nevers, nel 1866!

* 19 Maggio 1866: Viene inaugurata la cripta a Lourdes da Mons. Laurence. E' la prima risposta concreta al desiderio dell'Immacolata:"Voglio che qui si costruisca una cappella!".

Bernadette è presente. E' stata rinviata appositamente la Sua partenza per il convento.

* 3 Luglio 1866: Bernadette ha lungamente e serenamente riflettuto sull'indirizzo da dare alla Sua vita. Ha deciso di farsi Suora. Sceglie l'ordine delle Suore della carità di Nevers.

Prima di partire per il noviziato a Nevers, va a fare l'ultima visita alla grotta di nascosto e vestita da religiosa. Non Vi tornerà più.

* 7 Luglio 1866: Entra nel convento di Saint-Gildard. Trova molta difficoltà ad ambientarsi, incontra contraddizioni ed umiliazioni sia da parte delle suore che da parte della madre maestra suor Maria Teresa Vauzou.

* 30 Ottobre 1867: Bernadette fa la Sua Professione Religiosa assieme ad altre 43 novizie. La cerimonia si svolge nel salone del noviziato del convento davanti a Mons. Forcade Vescovo di Nevers ed alla madre generale dell'Ordine, Suor Imbert..

Ad ogni suora viene affidato un incarico ed una destinazione. Bernadette resta a Nevers perché ritenuta una incapace e perché malata. Le viene affidato il compito di prestare servizio nell'infermeria del convento e di aiutare in cucina.

* 28 Marzo 1878: E' colta da un ennesimo attacco d'asma. Si aggrava sempre di più. Le viene prima amministrato il Viatico, poi l'unzione degli infermi (la quarta volta dal 1868!). Per l'occasione si esprime con la seguente battuta scherzosa:"Ogni qual volta mi avete amministrato l'unzione degli infermi sono guarita! E' un buon rimedio!". Questa volta Bernadette migliorerà appena ma non guarirà!

* 14 Aprile 1879: E' sul letto di dolore. Con voce flebile e quasi interrotta dal grosso respiro dice a suor Leontina:"Sono macinata come un chicco di grano. Non avrei immaginato di dover soffrire tanto!". In questa espressione c'è la sintesi di tutta la vita sofferente di Bernardette!.

* 16 Aprile 1879: Ancora attacchi d'asma. Seguendo il consiglio medico, viene adagiata su di una poltrona per facilitarle la respirazione. Muore alle ore 15. L'asma e la tubercolosi ossea alle gambe l'anno logorata lentamente conducendola alla tomba all'età di 35 anni e qualche mese.

Tutta la Sua vita, tutta la Sua missione, tutto il Suo messaggio un giorno lo ha scritto su di un pezzo di carta: "Obbedire è amare! Soffrire in silenzio per Cristo è gioia! Amare sinceramente è donare tutto, anche il dolore!".

* 8 Dicembre 1933: E' la festa dell'Immacolata. E' l'anno Santo indetto straordinariamente da Pio XI per ricordare la Redenzione. Lo stesso Pio XI proclama Bernadette Santa.

In occasione della ricognizione per il "Processo Canonico" di Santificazione, il corpo di Bernadette è stato trovato in perfetto stato di conservazione, il corpo riposa nella cappella del convento di Nevers in un urna di bronzo e cristallo.

A Lourdes Bernadette è vicina al malato con la testimonianza della Sua vita e con il messaggio dell'Immacolata.

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