Tradotto con Google: Nota di Ville Hietanen (Jerome) di ProphecyFilm.com e Against-All-Heresies-And-Errors.blogspot.com: Attualmente, io (ma non mio fratello della mail "prophecyfilm12") ho aggiornato molti dei miei vecchio crede di essere più in linea con il Vaticano II e io non aderisco più alla posizione secondo cui il Vaticano II oi protestanti, musulmani, buddisti o vari gruppi e popoli tradizionalisti ecc. o i vari insegnamenti, santi e aderenti al Vaticano II (e altri canonizzato dal Vaticano II) come Santa Madre Teresa o San Papa Giovanni Paolo II ecc. erano eretici o dannati o non cattolici (o non il Papa) - o che non sono degni di questo titolo. Ho anche abbracciato le opinioni sessuali sul matrimonio del Vaticano II e non aderisco più alle interpretazioni rigorose espresse su questo sito web e sugli altri miei siti web. Per saperne di più sulle mie opinioni, vedere questi articoli: Alcune correzioni: Perché non condanno più gli altri o li giudico come il male che ho fatto prima. Perché non rifiuto più il Vaticano II ei preti cattolici tradizionali o il ricevimento da loro di sacramenti (sul battesimo del desiderio, sul battesimo di sangue, sulla pianificazione familiare naturale, Una Cum ecc.) D&R: Dannazione ed eterni tormenti per i nostri figli e i nostri cari è "Vero" e "buono", ma la salvezza per tutti è "malvagio" ed "eresia"?

San Basilio Magno Biografia: Basilio di Cesarea Storia, Immagini, Vita

San Basilio Magno Biografia: Basilio di Cesarea Storia, Immagini, Vita

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ORIGINI E STORIA - San Basilio, il Grande

Uno dei più grandi dottori Orientali della Chiesa, San Basilio fu un uomo di grandissima dottrina, talento e santità. Egli proveniva dalla stessa brillante famiglia che aveva generato San Gregorio di Nissa e San Pietro di Sebaste (suoi fratelli), e nacque a Cesarea di Cappadocia nel 329. La sua famiglia era intrisa di santità: suo nonno morì martire nella persecuzione di Diocleziano e sua nonna, Santa Macrina, fu discepola di San Gregorio Taumaturgo nel Ponto. Santi furono i suoi genitori Basilio ed Emmelia, che ebbere oltre a Basilio altri cinque figli tra cui San Gregorio, poi vescovo di Nissa, e San Pietro, vescovo di Sebaste, e cinque figlie. La primogenita, Santa Macrina, omonima della nonna, visse nella sua proprietà di Annesi che aveva trasformata in monastero. La sua educazione iniziò a Cesarea e continuò a Costantinopoli e ad Atene. Tra i suoi compagni di studio in questa città c’era l’amico San Gregorio di Nazianzo (un altro cappadoce) e Giuliano l’Apostata, futuro imperatore di Roma. Le giornate scolastiche erano tutt’altro che frivole ad Atene; secondo Gregorio lui e Basilio conoscevano solo due strade in città: quelle che portavano in Chiesa e a scuola.

Per quanto Basilio possa essere stato fedele a quelle strade, quando tornò a Cesarea, verso il 356, sia suo fratello Gregorio che sua sorella Macrina (anche lei onorata come santa) notarono in lui pronunciate tendenze alla mondanità. Essendo probabilmente la più dotta persona della Cesarea del tempo, Basilio si era affermato come insegnante di retorica e sembrava che godesse in modo molto compiaciuto del prestigio che la posizione gli arrecava. Fu così scosso da questo atteggiamento di autocompiacimento da Macrina la quale con i suoi appelli al buon senso e alla consapevolezza spirituale gli mostrò le limitazioni di una vita presa interamente da occupazioni mondane. Soprattutto per sua influenza, nel 357 Basilio partì per un viaggio nei centri monastici di Egitto, Palestina, Siria, e Mesopotamia. Quando l’anno seguente tornò a Cesarea, sapeva già cosa fare: spezzando tutti i suoi legami si mise in viaggio verso il Ponto, vicino al Mar Nero e là, sulle rive del fiume Iris, fondò il proprio monastero.

In seguito Basilio sarebbe stato coinvolto in altre attività, ma questa fondazione monastica fu probabilmente la sua opera più importante e quella che amava maggiormente. Con una profonda comprensione del ruolo del monachesimo nella cristianità e di come quel modo di vivere dovesse essere praticato, Basilio scrisse una serie di regole – poi chiamate Codice Basiliano – che divennero ispirazione di tutto il successivo monachesimo orientale. Ancora oggi i monaci ortodossi e la maggior parte dei monaci cattolici orientali seguono il Codice Basiliano; prima di tutti, e in particolare, i Monaci Basiliani del Monastero Esarchico di Santa Maria di Grottaferrata.

L’influenza dei tempi tuttavia presto interruppe la vita di Basilio nel Ponto. Con l’aiuto dell’Imperatore Valente l’arianesimo stava minacciando la Chiesa di Cappadocia ed era necessaria una forte autorità per fronteggiare l’attacco. Basilio fu persuaso a recarsi a Cesarea prima per assistere il suo vescovo e poi a succedergli nella sede dopo la sua morte nel 370. Uno dei primi provvedimenti in qualità di vescovo fu di mostrare un’aperta sfida a Valente, che stava tentando di assicurarsi una professione di fede ariana da parte del clero della Cappadocia; Basilio rifiutò e con il peso della sua influenza e personalità fece in modo che l’Imperatore desistesse dalle sue richieste. Attivo qual era nella lotta contro l’eresia, Basilio era molto attento anche agli altri bisogni della sua diocesi. Appena fuori Cesarea fece costruire un ricovero per viaggiatori (il primo nel suo genere) con annesso un ospedale per i poveri. Altri progetti inclusero una revisione della Divina Liturgia per la sua diocesi (questa è la più antica delle due Liturgie del Rito Bizantino) e un attenta epurazione dei preti eretici dalla sua diocesi. Brillante oratore e scrittore Basilio scrisse anche una ricca serie di sermoni e opere teologiche, gran parte delle quali miranti a rafforzare la sua gente contro l’arianesimo. L’eresia era il pericolo più presente accompagnato anche da incidenti minori come una lite con il suo vecchio amico Gregario di Nazianzo e false presentazioni della sua ortodossia al Papa da parte dei suoi nemici.

Basilio superò tutte le difficoltà e durante il suo breve vescovato (meni di nove anni), divenne la forza trainante della Chiesa di Cesarea. Quando morì, il 1 Gennaio, 379, anche gli ebrei e i pagani assieme ai cristiani furono pronti ad ammettere che la città aveva perso il suo migliore amico. Anni dopo la sua morte Basilio fu descritto da un concilio come "il grande Basilio, ministro della Grazia che ha esposto la Verità al mondo intero": una giusta definizione che ha superato la prova del tempo.
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