Tradotto con Google: Nota di Ville Hietanen (Jerome) di ProphecyFilm.com e Against-All-Heresies-And-Errors.blogspot.com: Attualmente, io (ma non mio fratello della mail "prophecyfilm12") ho aggiornato molti dei miei vecchio crede di essere più in linea con il Vaticano II e io non aderisco più alla posizione secondo cui il Vaticano II oi protestanti, musulmani, buddisti o vari gruppi e popoli tradizionalisti ecc. o i vari insegnamenti, santi e aderenti al Vaticano II (e altri canonizzato dal Vaticano II) come Santa Madre Teresa o San Papa Giovanni Paolo II ecc. erano eretici o dannati o non cattolici (o non il Papa) - o che non sono degni di questo titolo. Ho anche abbracciato le opinioni sessuali sul matrimonio del Vaticano II e non aderisco più alle interpretazioni rigorose espresse su questo sito web e sugli altri miei siti web. Per saperne di più sulle mie opinioni, vedere questi articoli: Alcune correzioni: Perché non condanno più gli altri o li giudico come il male che ho fatto prima. Perché non rifiuto più il Vaticano II ei preti cattolici tradizionali o il ricevimento da loro di sacramenti (sul battesimo del desiderio, sul battesimo di sangue, sulla pianificazione familiare naturale, Una Cum ecc.) D&R: Dannazione ed eterni tormenti per i nostri figli e i nostri cari è "Vero" e "buono", ma la salvezza per tutti è "malvagio" ed "eresia"?

Santa Caterina da Siena Vita, Storia, Biografia, Immagini, Preghiera, Novena

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LA VITA DI SANTA CATERINA

Nacque il 25 marzo 1347, ventiquattresima figlia di Lapa Piagenti e Jacopo Benincasa, un modesto tintore di pelli. Fin da piccola frequentò la basilica di San Domenico, situata su una rupe sovrastante la casa dove abitava. A sei anni ebbe la sua prima visione: vide il Signore in abiti pontificali seduto su un bellissimo trono sospeso in aria sopra il convento di San Domenico; così fece voto di dedicare la sua vita a Dio.

A dodici anni aveva già una bellezza straordinaria e rifiutò con fermezza il matrimonio che i genitori, ignari del suo voto, avevano cercato di combinare: per dimostrare quanto fosse risoluta, si tagliò i capelli, si coprì il capo con un velo come una monaca e sopportò le punizioni dei genitori, costruendo nella propria mente una cella dalla quale non poteva uscire (in seguito sarà questo il consiglio che darà ai suoi discepoli per aiutarli a trovare il raccoglimento spirituale).

Un giorno il padre vide una colomba posata sulla sua testa mentre pregava e allora si arrese, permettendo a Caterina di "vivere di suo senno, non chiedendo nulla di veruna spesa che non fosse pane e acqua". Caterina Benincasa, ottenuta di nuovo la sua cameretta, usò nel suo letto un cuscino di pietra, che si può ancora vedere nella sua casa santuario.

A sedici anni, nel 1363, Caterina prese il velo del Terzo Ordine Domenicano delle Mantellate, così chiamate per il lungo mantello nero che copriva l'abito bianco: era un gruppo di laiche, per la maggior parte vedove di una certa età e di buona famiglia, tanto che non era una cosa normale accogliere delle giovinette. Dopo essere stata tre anni nella solitudine della sua stanzetta, Caterina sentì che la sua missione doveva essere nel mondo: per questo non fece la scelta di diventare suora, cosa che avrebbe significato chiudersi in clausura.

Da questo momento dedicò la sua vita al raggiungimento della pace e della salvezza degli uomini ed all'assistenza ai bisognosi ed ai malati. Si circondò di una "famiglia spirituale" formata uomini e donne di ogni età e ceto sociale, che la chiamavano 'mamma', desiderosi fare del bene al prossimo, in seguito chiamati Caterinati.

Cominciò a inviare lettere di conforto, di consigli e di esortazioni a quanti imploravano un suo intervento. Le sue lettere a re, condottieri e letterati suscitarono una grande commozione, e in pochi anni Caterina riuscì ad esercitare il suo benefico influsso, contribuendo a risolvere controversie politiche.

L'esordio in questo ruolo avvenne nella sua Siena, che come molte città del XIV secolo viveva una situazione sociale difficile per via delle lotte fra fazioni rivali, facenti spesso capo a potenti famiglie che si contendevano il predominio sulla città. Ben presto la sua fama di "donna di pace" si estese: si recò ad Avignone e riuscì a convincere il pontefice Gregorio XI a riportare dopo 70 anni la sede papale a Roma; contribuì a risolvere le dispute tra Firenze e lo Stato della Chiesa; si recò a Pisa e Lucca per distoglere quelle repubbliche dalla lega antipapale; si adoperò per sanare lo Scisma d'Occidente.

Tuttavia non mancarono gli effetti negativi della sua condotta di vita: indebolita dall'incredibile mole di lavoro, dal fatto che dormiva due ore per notte e dai diguini a cui si sottopose, Caterina Benincasa morì a Roma il 29 aprile 1380, a soli 33 anni. Dal 5 agosto 1855 il suo corpo riposa nel sarcofago marmoreo sotto l'altare maggiore della basilica di Santa Maria sopra Minerva (Roma), ma sono moltissime le reliquie sparse nelle chiese di tutto il mondo: Roma, Gerusalemme, Venezia, Astenet (Belgio) e naturalmente Siena.

Infermiera volontaria e messaggera di pace Sono queste in sintesi i due grandi operati di Santa Caterina da Siena. Da una parte infermiera volontaria tra i deboli, dall'altra messaggera di pace tra i potenti: parlò a papi e lebbrosi, a generali ed a cuoiai, a regine ed a donne di casa.

Caterina interpretò la carità cristiana in modo operativo e concreto, tanto che frequentò giornalmente l'ospedale senese portando assistenza e conforto ai ricoverati. Rappresenta dunque il modello di infermiera volontaria per eccellenza: piena di carità, pazienza, energia e forza di volontà. Durante l'epidemia di peste del 1374, si recava all'ospedale e nelle case insieme ai suoi discepoli alleviando le sofferenze dei malati con i pochi mezzi allora a disposizione.


Le reliquie di Santa Caterina

La reliquia più importante è la Testa di Santa Caterina, conservata nella cappella dedicata alla Santa nella basilica di San Domenico di Siena. Fu staccata dal corpo della mantellata senese nel 1381 per volere di Papa Urbano VI. Per quattro anni rimase chiusa in un armadio, ma una volta che il Concistoro della Repubblica ne venne a conoscenza, ordinò di tributare onori pubblici: così, il 5 maggio 1385, venne celebrata una imponente processione per portare la Sacra Testa nella Chiesa di San Domenico.

Un'altra importante reliquia è il dito, col quale viene impartita la benedizione all' Italia e alle Forze Armate in occasione delle Feste internazionali in onore di Santa Caterina da Siena. Questa reliquia, insieme al busto in bronzo che per tanti anni ha contenuto e protetto la testa, è conservata nella teca posta nella parete destra della Basilica di San Domenico.

Il frammento di una scapola si trova invece nella casa - santuario della Santa, conservata in un'urna scavata nel muro a sinistra dell'altare maggiore dell' Oratorio del Crocifisso.
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